Il testamento apocrifo (falso): azioni a tutela

In alcuni casi, può sorgere il sospetto di un testamento apocrifo. O più in generale di un testamento redatto in modo fraudolento. Le ipotesi principali di falsificazione del testamento sono quelle in cui l’intero documento non risulta redatto, datato o sottoscritto di pugno dal testatore. In tale caso si parla appunto di tastamento apocrifo. Una particolare ipotesi di testamento falso.

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Il testamento apocrifo e altre ipotesi di falsità

Il testamento è uno strumento giuridico fondamentale per la pianificazione successoria. Il defunto lo utilizza per garantire il rispetto delle proprie volontà. Oppure decide di non fare alcun testamento. In modo da far applicare la disciplina di legge sulle quote di eredità. In caso di falsità testamentaria (ad esempio di testamento apocrifo) la volontà del defunto è completamente stravolta. La falsità è in genere commessa da terzi interessati a appropriarsi dell’eredità. Amici, badanti, conoscenti, parenti. In alcuni casi, anche dagli stessi eredi. Quando vogliono più di quanto loro attribuito.

Come detto l’ipotesi principale di testamento falso è quella del testamento apocrifo. Cioè del testamento redatto da terzi. Anziché dal defunto. Ma possono esservi anche ipotesi meno frequenti. Quelle ad esempio in cui la falsificazione consiste nell’interpolazione. Le interpolazioni sono aggiunte, correzioni o cancellazioni in un un testamento “vero”. Insomma di un testamento attribuibile al testatore. Tali interpolazioni fraudolente hanno lo scopo di mutare il senso rispetto alla volontà testamentaria. O anche solo di sanare irregolarità dello stesso. Un caso è quello dell’inserimento della data quando assente.

Cosa fare se si sospetta un testamento apocrifo?

Anzitutto, chi sospetta di un testamento olografo cerca di scoprire se il proprio sospetto è giustificato. Per scoprire se un testamento è apocrifo si ricorre all’impiego di perizie calligrafiche. Prima di iniziare qualunque azione o accusa, meglio verificare con un esperto. Onde evitare calunnie. Pertanto, l’erede che intende procedere dovrà procurarsi una perizia di parte. La perizia conterrà l’accetamento di un consulente privato sulla falsità del testamento. In genere un avvocato specializzato in successioni ereditarie è in grado di indicare un perito calligrafo di fiducia. Accreditato presso i giudici del territorio.

Le strade per contrastare il testamento falso

L’avvocato esperto in materia di successioni ereditarie ha due strade. Per contestare l’autenticità di un testamento può agire sia in via civile che penale. Ovviamente tali due strade comportano effetti diversi.

Nel primo caso, l’erede instaura un processo ordinario civile presso il tribunale. Se vi sono i presupposti anche tramite un accertamento tecnico preventivo. Lo scopo del giudizio è quello di far dichiarare dal giudice l’inesistenza del testamento in quanto falso. Togliendone il valore. In suo luogo si applicheranno le regole di attribuzione dell’eredità dettate dal Codice civile. Oppure, se mai il testatore dovesse aver redatto un precedente testamento (questa volta autentico), si darà attuazione a quest’ultimo.

Una importante premessa. Spetta a chi asserisce che il testamento è falso fornire la prova delle proprie asserzioni. Per tale ragione dovrà portare in tribunale anche le cosiddette “scritture di comparazione”. Si tratta in particolare di documenti, scritti a mano dal presunto testatore. Il perito del tribunale effettuerà su di essi la verifica. Per meglio spiegare, il consulente, nominato dal giudice, confronterà la scrittura riportata sul testamento in contestazione con altri documenti redatti dal presunto testatore. Ciò allo scopo di verificarne la corrispondenza.

Per proporre l’azione civile rivolta a dichiarare la falsità del testamento non ci sono termini. L’azione è imprescrittibile. Infatti, la scheda testamentaria falsa, anche se eseguita in buona fede dagli eredi perché ritenuta conforme alla volontà del testatore, non sarà  mai sanabile. Ciò in quanto trattasi di atto “inesistente”. E non solo di atto semplicemente nullo e sanabile.

La strada penale

La seconda strada per agire contro un testamento falso è quella penale. A norma dell’articolo 491 del Codice penale, infatti, falsificare un testamento è reato. Non ci sono termini massimi per sporgere la denuncia alla polizia, ai carabinieri o con atto depositato presso la Procura. Si tratta infatti di un reato perseguibile d’ufficio. Vista la delicatezza della denuncia, meglio rivolgersi a un avvocato specializzato in successioni.

Lo scopo del processo penale è diverso da quello civile. Infatti è quello di irrogare la sanzione al colpevole. Non si tocca pertanto la validità dell’atto. Questa dovrà sempre essere dichiarata con sentenza civile. il reato si prescrive in sei anni. Se c’è un atto di interruzione, come il rinvio a giudizio, la prescrizione passa a 7 anni e mezzo.

Il semplice fatto che una persona sia risultata avvantaggiata da un testamento apocrifo non fa di questa, in automatico, il colpevole della falsificazione. Tale principio è stato espresso di recente dalla Cassazione Cass. sent. n. 29877/2020. Il semplice interesse dell’indagato alla falsificazione del testamento non è un elemento sufficiente per giungere alla sentenza di condanna. Pertanto, per una condanna, sono necessari ulteriori indizi di attribuzione della falsificazione. Per meglio spiegare, indizi contro l’indagato idonei ad accedere alla successiva valutazione di convergenza con quello dell’interesse alla falsificazione.

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