Fideiussione, vi spieghiamo la sentenza della Cassazione 29810/2017 del 12 dicembre 2017.
Quasi incredibile: la fideiussione ABI è nulla
La Cassazione ha affermato che le fideiussioni fatte sottoscrivere delle banche italiane sono praticamente sempre nulle! Ciò per violazione dell’articolo 2, comma 2, lettera A della Legge n. 287/1990. La c.d. Legge Antitrust. Sembra incredibile, ma è così. Da sempre le banche utilizzavano il testo predisposto dalla loro “associazione di categoria” (l’ABI). Ebbene, concordare un testo di fideiussione comune era vietato. Ledeva i diritti dei clienti, che dovevano accettarne per forza tutte le clausole.
I princìpi espresso dalla cassazione
Per la Suprema Corte, i contratti stipulati a seguito di intese illecite sono nulli. Nel caso della fideiussione anche perché il modello ABI conteneva specifiche clausole contrarie a norme imperative. Lo schema predisposto dall’ABI prevedeva la preventiva rinuncia ai termini di cui all’art. 1957 c.c. E la clausola di ‘pagamento a prima richiesta. Pattuizioni illegittime, secondo l’AGCM (provv. n. 14251 del 20/4/2005). La Cassazione 29810/2017 (vedi PDF della Sentenza) precisa che non è nulla solamente la fideiussione sottoscritta dopo l’accertamento dell’ intesa illecita da parte della Banca d’Italia. O dell’AGCOM. E’ nulla ogni fideiussione successiva all’intesa illecita tra le Banche. Indipendentemente dal momento del suo accertamento. La posteriorità è scontata. Almeno per ogni fideiussione che contiene la dicitura modello ABI. La conclusione è dunque quella della nullità delle fideiussioni predisposte dalle banche italiane su modello ABI. Per comportamento anticoncorrenziale. Per comportamento distorsivo della concorrenza.
Articolo 2, comma 2, lettera A della Legge n. 287/1990
In sostanza, la Corte osserva che le Banche hanno utilizzato un testo uniforme scritto dall’ABI. Un testo che fissava, obbligatoriamente e per tutte le banche, le condizioni della fideiussione. Senza poter operare alcuna variazione. alcuna, a valle, da tutte le banche. L’articolo applicato dalla Cassazione stabilisce infatti quanto segue:
2. Sono vietate le intese tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante, anche attraverso attività consistenti nel: a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi d’acquisto o di vendita ovvero altre condizioni contrattuali
Quali conseguenze pratiche per i fideiussori?
E’ importante la Sentenza emessa. E’ importantissima, visto che è stata pronunciata dal giudice più elevato. Anche se non a Sezioni Unite. I principi nella sentenza influiranno le decisioni dei Magistrati dei Tribunali e delle Corti d’Appello. Eventuali pronunce di magistrati inferiori sarebbero infatti ribaltate dalla Cassazione. A meno di un mutamento di orientamento.
Quindi, il fideiussore può opporsi al pagamento della fideiussione con:
- opposizione a decreto ingiuntivo
- costituzione in cause civili di merito
- opposizione all’esecuzione
Il fideiussore può però procedere direttamente per vedersi liberare dall’obbligo di pagare la fideiussione. Può proporre cause per:
- accertamento della nullità della fideiussione
- condanna della banca al risarcimento dei danni
- condanna della banca alla restituzione di quanto già pagato
- cancellazione dalla centrale rischi
Ogni posizione ha però la sua specificità. Non si può fare un discorso generale. Bisogna dimostrare che, nello specifico, la fideiussione era stata predisposta su modello ABI. Che non c’è stata trattativa tra le parti. Va verificato che la nullità non sia stata superata da un giudicato. In ogni caso ci sono altre situazioni che comportano la liberazione del fideiussore.
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