Concordato, uno strumento per ripartire dopo la crisi?

Concordato preventivo, da utilizzare per mettersi alle spalle la crisi Covid 19 – Coronavirus evitando il fallimento. Con un taglio ed una dilazione dei debiti. Non è uno strumento per tutte le imprese e per tutte le situazioni. Scopri se per ripartire fa al caso tuo. O se è opportuno pensare ad altri mezzi.

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Il concordato preventivo. Una soluzione ben più vantaggiosa di un fallimento.

Il concordato preventivo (art.160 e ss. della L. Fallimentare) è un accordo per superare una situazione di grave crisi dell’impresa evitando il fallimento. Si tratta di una soluzione win-win per creditori e impresa.

  • I creditori ricevono solo una parte del loro credito, a seconda della classe di appartenenza accordo. Però ricevono più di quanto riceverebbero dal fallimento del proprio debitore.
  • L’imprenditore in difficoltà ha invece la possibilità di evitare il fallimento ed ottenere addirittura vantaggi economici. Può anche preservare beni e continuare l’azienda tutelando i lavoratori (c. in continuità). Così ottenendo un risanamento dell’attività.

Vediamo meglio alcuni possibili benefici per l’imprenditore in difficoltà a seconda della tipologia di concordato:
• concordato con cessione di beni. L’imprenditore liquida personalmente i debiti (pagandoli con uno sconto in percentuale) occupandosi personalmente della cessione dei beni aziendali. E’ così escluso lo spoglio dell’impresa, con l’intervento di un curatore, e la possibile svendita dei beni a favore di speculatori senza scrupoli.
• concordato con garante e quindi con apporto esterno di capitali. L’imprenditore riesce a far confluire sostanze proprie o altri, per far proseguire l’attività (tutta o solo dei rami d’azienda). Si ottiene uno sconto sui debiti aziendali. In una variante, il garante può anche prendere in affitto l’azienda.

Nella pratica quando conviene il concordato? Costi/Vantaggi economici

a) Le voci di spesa nel concordato

Questa procedura per uscire da uno stato di crisi fa per te? Il punto fondamentale è che il concordato si perfeziona solo a seguito di un complesso procedimento di verifica dei requisiti nel quale è necessario l’intervento di vari professionisti. L’imprenditore solitamente è assistito da:

  • un avvocato che redige il ricorso al Tribunale
  • un commercialista esperto di diritto fallimentare e di concordato
  • il commercialista/contabile dell’impresa che assiste i primi due
  • gli attestatori / stimatori dei beni dell’azienda (immobili, marchi, avviamento, ecc.)
  • un Commissario giudiziario nominato dal Tribunale a garanzia di tutte le parti

Ecco, la fattibilità del concordato preventivo si valuta confrontando i costi per tutti i professionisti con lo “sconto” ottenibile sui debiti.

b) L’entità delle spese

Vogliamo darti un ordine di grandezza. Si può ipotizzare un costo per tutti i professionisti di almeno euro 150.000. Tale importo, giustificato dalle responsabilità dirette assunte dai professionisti, solitamente è coperto dai vantaggi economici ottenibili. Cioè dallo sconto sui debiti. Lo sconto sui debiti. è variabile e dipende dalla loro tipologia. Ad esempio lo sconto ottenibile per un debito ipotecario dipende dal valore del bene immobile a garanzia. Se il bene immobile vale più del debito, difficilmente si potrà ottenere uno sconto sul debito. Tuttavia se il bene immobile ha perso valore, anche un credito ipotecario potrà essere fortemente scontato. Sconti importanti si ottengono solitamente per crediti chirografari, cioè senza garanzie. Importante dire anche che una parte importante delle spese procedurali del tribunale, tra il 20% ed il 50% circa, devono essere depositate in tempi abbastanza veloci.

Compito dei professionisti che ti assistono è quello di suddividere i debiti per classi decidendo la differenziazione degli sconti, in modo che la proposta sia accettabile per tutte le classi.
In conclusione, quando è fattibile il concordato? Il concordato comporta un grande vantaggio economico per l’imprenditore quando il costo dei professionisti è coperto dagli sconti riceviti sui debiti aziendali. Ciò avviene nella maggioranza dei casi. Ma anche solo evitare il fallimento potrebbe giustificare l’utilizzo di questo strumento.

Di cosa abbiamo bisogno valutare sommariamente se il concordato fa al caso tuo

• una breve relazione sulla situazione aziendale (economica – finanziaria – patrimoniale);
• l’elenco dei creditori, con l’indicazione dettagliata dei crediti di ciascuno, con indicazione di eventuali garanzie;
• il valore di massima dei beni di eventuali soci illimitatamente responsabili;
• una tua stima approssimativa di beni ed azienda;
• la tua idea sul futuro aziendale: Prosecuzione? Cessazione? Coinvolgimento di nuovi soci?

Il concordato può riguardare anche una situazione con debiti fiscali. Esamina la circolare dell’Agenzia delle Entrate n.16/2018 (link per informarti sul punto).
Una volta deciso, con i tuoi professionisti di fare il concordato, puoi anche depositare una domanda in bianco. Riservandoti di decidere i particolari ed offrire la documentazione in un secondo momento. La documentazione, compreso il piano di rientro, va presentato entro un periodo che va da 60 a 90 giorni (a discrezione del giudice).

In linea di massima il concordato è il migliore strumento di risanamento quando le risorse finanziarie a disposizione sono inferiori al 40% dei debiti aziendali, Oppure quando l’accordo  di  ristrutturazione non è particolarmente appetibile per buona parte dei creditori.

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